Serena Maffia è autrice di libri di narrativa, saggistica, poesia e teatro. Tra le pubblicazioni di versi ricordiamo “A gambe levate” (Novara 2019, Premio Spoleto) “Roma mi somiglia” (Firenze 2017, Premio Italiamia), “Blu” (Milano 2016, – Premio “Le rosse pergamene”), “Le carte volano” (Firenze 2011, -Premio Mons Aureus), “Sradicherei l’albero intero” (Roma 2006, – Premio Cultura Donna – Premio Approdi d’autore – Premio Giuseppe Sunseri – da cui il Film-corto omonimo Regia Fabrizio Portalupi interprete Elisabetta Coraini), “Il ragazzo di vetro” (Lucca 2005). Tradotta in diverse lingue, le sue opere sono state pubblicate in antologie di letteratura e poesia contemporanea.
MOSTROPOETA
I mostri si ritirarono ansimando
ognuno nel proprio antro,
si piegarono su se stessi
e crearono.
Pregai, come non sono,
che nessuno entrasse
ché avrebbero visto il mio mostro
e il mio demonio.
Sperai che il sole non cedesse l’alto.
Il mistero è nella memoria del giorno.
Mi vergognai del pane e della colpa:
<<Anch’io, Signore mio, mostropoeta?>>
Fu il geranio, per primo, a destarmi
sospinta di verbene in pianto
sedetti in auge al cospetto della penna
e defecai.
*
SDRADICHEREI L’ALBERO INTERO
Né gli occhi
né il naso
né la bocca
né le orecchie belle
che custodirei nella teca del palazzo di sale
per baciarle sola
odo i sussurri della sorgente al bosco
nemmeno i suoi capelli ricci
scomposti sul volto
sulla nuca
in molli carezze
m o l l i c a r e z z e
né il corpo agile
le spalle grandi
le mani bianche come farfalle
porgimele
perché ti succhi dalle dita il sole
per scaldarmi un poco
rinascere più grande
i n n a m o r a R
mi: di me
per amare anche te
datemi una montagna
per coprire la sua alba
b i l a n c i a t e m i
la gravità
cado
senza toccare mai in terra
ora che ho visto l’albero che sa
e scagiono Eva
senza essere Dio
ma la costola del suo Io
io non coglierei la mela
sradicherei l’albero intero e lo inghiottirei
avara delle radici di Adamo
complice il mio sospiro.
*
ANNAFFIATE GLI ERETICI
Sporca di colore fino alle ossa
la camicetta piena, pregna di umori
i ritratti asciutti, i battiti impazziti del pendolo di Foucault
il fetore stantio delle ore, colpa della libertà, non della mia
le intenzioni dei volti dipinti si mischiano al bianco
sapevano d’essere eroi?
Accatastate le tele sotto la statua di Giordano
cosparse di rosso, al fuoco!
Al fuoco, bruciano eroi! del fuoco dei loro incubi
l’ansia di vivere, il terrore dell’ignoto
annaffiate gli eretici! i poeti
polline anche loro tra i fiori di Piazza del Campo.
*
PULSO DI ROSSI INCANDESCENTI
Pulso di rossi incandescenti
per diventare farfalla
quando mi guardi
alla sera prima di coricarti
e giacciamo
l’uno accanto all’altra
come cadaveri.
Puntuale mi ritrovo a decifrarmi
donna o moglie
o badante.
Allora considero le opportunità perse
di piantarti un coltello nel cuore
una volta soltanto
eppure io
quante volte dilaniata.
*
FRUTTOSIA
Fruttosia mi sento melensa
mangiata esaurita
lavata profumo di donna
morsa ti spezzo una gamba
pensa a lasciarmi sull’albero
a godermi l’aspro del Tevere.
Nota Redazione:
Testi ricevuti per gentile collaborazione dell’autrice a cui sono riservati i diritti per il copyright.
Inserimento dati:
Lidia Popa
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